Di tartufi, arte, Salvador Dalì e design: Giacomo di Gufram

L’interesse da sempre mostrato dalla Fiera Internazionale del Tartufo bianco d’Alba per lo spirito del tempo coglie nel segno ancora una volta: così nasce nel 2020 la collaborazione con Gufram per Giacomo, la spazzola per il tartufo dedicata a Giacomo Morra.

Nel recente House of Gucci di Ridley Scott fa bella mostra di sé in una scena che vede protagonista Adam Driver nel ruolo di Maurizio Gucci. È Bocca, l’iconico divano realizzato da Gufram. Un’opera nata sul finire degli anni Sessanta su ispirazione di uno dei capolavori del surrealista Dalì (“Volto di Mae West”). Nel quadro dell’artista, tra gli elementi che compongono la scena, un divano che rappresenta la bocca della diva.

Gufram, azienda piemontese nata nel 1966, che produce complementi d’arredo dal design inconfondibile, ha alle spalle una storia di creatività rivoluzionaria. Innovativa, pop, dirompente, capace di leggere l’estetica del proprio tempo con contaminazioni artistiche sempre suggestive, Gufram ha ricevuto dalla Fiera la richiesta di partecipare alla creazione di un kit per il Tartufo Bianco d’Alba.

L’azienda, che ha sede a Barolo, proprio nel cuore delle Langhe, ha accettato la sfida ed è riuscita a stupire.

Giacomo, di Gufram

Come nasce la spazzola per tartufo Giacomo? A raccontarlo è Charley Vezza, giovanissimo Global Creative Orchestrator di Gufram.

“Il primo oggetto di Gufram per la tavola non poteva che nascere a tavola. Il rito del tartufo, della cucina, dello stare insieme, sono elementi fondanti del territorio in cui Gufram è oggi, e questa collaborazione è nata proprio a una cena […] A questa tavola abbiamo invitato anche Job Smeets, importante artista belga, ma ‘langhetto’ di adozione. Lo abbiamo chiamato per darci una mano, ma alla fine lui ci ha messo il naso, e neanche il suo”.

Il naso infatti è quello di Giacomo Morra, ideatore della Fiera del Tartufo bianco d’Alba che dal 1933 anima l’autunno nella capitale delle Langhe.

“Quando Charley mi ha contattato, l’idea mi è venuta subito in mente: il tartufo e il naso sono sempre connessi, i cani usano il naso per trovarlo, mentre per l’uomo il naso rappresenta l’odore e il gusto del mangiare. Il tartufo non è per gli occhi, è per il naso”, racconta Job Smeets. Designer belga, appassionato delle Langhe e dell’Italia, è partito da questo legame molto forte tra naso e tartufo, risalendo indietro nel tempo fino ad arrivare a chi, per primo, ha avuto un fiuto davvero unico. Un fiuto che gli ha concesso di dare il via a una delle manifestazioni più amate e longeve d’Italia.

L’oggetto realizzato è funzionale e fortemente evocativo: la sua forma sembra anticipare la dimensione sensoriale del tartufo. È stato realizzato per l’edizione 2020 della manifestazione, in una versione con finitura in oro 24 carati. Hanno partecipato alla creazione di Giacomo maestri orafi, lavorando sui singoli pezzi con innovative tecniche della gioielleria d’alta gamma.

Le setole sono realizzate in fibra di tampico naturale, nel pieno rispetto delle indicazioni di performance suggerite dal Centro Nazionale Studi Tartufo.

Reale / Surreale

Giacomo sembra riflettere nella propria forma l’eredità del Surrealismo, movimento che ha contribuito (in modo indiretto) a uno dei primi successi dell’azienda creativa di Barolo. Charley Vezza sottolinea spesso il rapporto strettissimo tra creatività, design e arte.

“Gufram è un’azienda a cavallo tra il design e l’arte”, ha recentemente dichiarato durante un’intervista, sottolineando quanto la produzione dell’azienda non mira a rivoluzionare l’utilizzo quotidiano dei complementi d’arredo o degli arredi che crea, quanto piuttosto a renderli esteticamente unici.

In modo provocatorio, Vezza aggiunge: “Saremmo inutili se la bellezza non fosse importante, ma la bellezza è tutto”.

La cifra scelta per la creazione delle opere di Gufram è sempre quella di una ricerca estetica che non lasci nulla al caso. Ogni dettaglio è parte di un quadro d’insieme che rilegge la realtà sotto una luce di inattesa meraviglia. In ciò, forse, risiede il senso del culto della bellezza espresso da Vezza. Non un’idolatria sterile, quanto piuttosto un modo di rileggere il reale suggerendo la magia e il fascino di ognuna delle sue espressioni.

Giacomo Black, un’edizione limitata, e…

Non di solo Tuber Magnatum Pico vive il gourmet: sarà con questa divertita riflessione che Job Smeets ha deciso di estendere la gamma Giacomo con una versione total black della spazzola.

Finitura realizzata con un trattamento galvanico in rutenio e setole completamente in tinta in crine di cavallo, disponibile in soli 100 pezzi: un altro tassello nel mosaico di creazioni Gufram e un ulteriore segnale lanciato dalla Fiera del Tartufo nella valorizzazione delle più suggestive espressioni creative.

La collaborazione con Gufram non si ferma a Giacomo. L’azienda ha infatti partecipato agli allestimenti della sala Beppe Fenoglio e agli interni del Castello di Roddi, impreziosendo le sale con alcune delle proprie sculture.

Accanto alla tradizione, il Tartufo bianco d’Alba è anche ricerca e innovazione. Uno spirito che unisce l’enogastronomia, animata dalla creatività di Chef di prestigio, all’espressione artistica più eclettica e stimolante.

La principale capacità di Giacomo Morra è stata quella di saper leggere lo zeitgeist, lo spirito del tempo: innovatore e anticonformista, portò ad Alba personaggi di spicco del mondo della cultura e dello star system, proiettando Alba in una dimensione internazionale. Gufram è entrata nell’orbita della Fiera, e grazie alle proprie caratteristiche uniche, ha saputo parlare con il proprio stile a una platea senza confini. Un brand che avrebbe senz’altro colpito anche Giacomo Morra: senz’altro non si sarebbe lasciato sfuggire l’opportunità di coinvolgere Gufram, se ne avesse avuto la possibilità. Riprova, ancora una volta, del fiuto impareggiabile di un grande uomo e di un grande Albese.